Ambientalismo

Abbattimento Pino domestico a Piazza Dante Alighieri

La Redazione
Censimento falco grillaio 2017
Legambiente Cassano chiede una doverosa partecipazione da parte dei cittadini
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Abbattere un Albero è sempre una misura dolorosa. Estrema. Un atto che modifica il paesaggio di una città e passa quindi alla storia.

E’ pertanto evidente che se si arriva a decidere una cosa del genere, come ha fatto l’Amministrazione Comunale, notizia appresa da un recente articolo comparso su un quotidiano locale, ci si assume una grande responsabilità.

Peccato che una decisione del genere, eccezionale – ribatte Pasquale Molinari, Presidente di Legambiente Cassano – avrebbe potuto e dovuto essere comunicata meglio. In modo capillare: casa per casa, mi verrebbe da dire. Con quella stessa solennità con la quale si avvertono i cittadini in caso di confronti elettorali.

Come Legambiente, non abbiamo pregiudizialmente dubbi sulla “bontà tecnica” dell’operazione, di cui tuttavia, chiediamo a tutti gli organi competenti, e non solo a mezzo stampa, se è stato interessato l’Osservatorio Fitosanitario Regionale, oltre a chiarimenti sulla perizia effettuata e certamente supportata da un’ulteriore consulenza, sul metodo di valutazione di stabilità e strumenti di approfondimento (dendrodensimetro e/o tomografo sonico) utilizzati!!

Inoltre, chiediamo, qualora non vi sia alcun minimo spazio per tentare dei trattamenti specifici, che possano limitare l’attacco patogeno ai danni del pino e rallentare il decorso, cosa si farà per evitare l’effetto spettrale conseguente all’abbattimento e quindi quante nuove messe a dimora, magari in rapporto 1:4, saranno programmate??

Ricordiamo che il pino domestico in questione oltre a costituire un patrimonio paesaggistico e ambientale, purtroppo tutelato da un quadro normativo inadeguato che riduce questo bene cassanese a un pericolo per la sicurezza da abbattere definitivamente, svolge un importante funzione fisiologica per le popolazioni di Falco Grillaio che durante le loro migrazioni annuali lo utilizzano come dormitorio. A riguardo , quale scenario comporterà questa operazione?

Concludendo, come Legambiente, non possiamo esimerci da un’analisi della condizione attuale del Verde a Cassano, risultato di anni e anni di una manutenzione ordinaria, troppo distante da un’ottica di lungo periodo e da una politica di miglioramento continuo mirata alla riduzione delle problematiche fitosanitarie. Ne sono un esempio il Verde della vicina ex Casa Bianca e/o le non lontane pesanti potature di molti Lecci cassanesi conseguenti alla rimozione di estese parti di chioma secche molto probabilmente compromesse da agenti patogeni che, ancor oggi, ci auguriamo non portino ad un ulteriore indebolimento generale degli stessi esemplari.

Da questo punto di vista, sarebbe invece auspicabile che Cassano si dotasse di un “partecipato” piano e regolamento per la gestione del Verde Urbano, che programmi la gestione delle alberature nel medio e nel lungo termine, prevedendo adeguati momenti d’informazione e partecipazione dei cittadini, perché il verde non è solo un arredo ma è un elemento fondamentale di ricucitura tra la città e l’ambiente naturale, un tessuto connettivo sul quale le attività umane si innestano e si equilibrano.

venerdì 13 Ottobre 2017

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