Camminare per le vie del borgo e imbattersi in scritte alquanto inutili è davvero deplorevole e alquanto raccapricciante. Provate un attimo a mettervi nei panni di chi legge determinate scritte: è possibile che la villania in questo paese venga sempre continuamente giustificata e mai punita? Che la maleducazione purtroppo sia un fenomeno sociale diffuso ovunque è ormai chiaro, ma per quale motivo la gente maleducata e irrispettosa deve sempre farla franca?
Cassano è una vera perla del territorio murgiano : perché rovinarla con inutili scritte sui muri e atti di vandalismo? Dopo la vandalizzazione dei Giardi Leo e la ripulitura della fontana (che a sua volta era ridotta in condizioni pietose) non ci si spiega il motivo per il quale la gente non abbia un minimo di rispetto nei confronti del paese stesso. La maleducazione purtroppo presuppone anche una forma di ignoranza dovuta alla non conoscenza delle cose: è bene ricordare che le opere pubbliche vengono pagate dai cittadini stessi attraverso le tasse e scrivere sui muri è un vero atto di vandalismo.
La maleducazione si manifesta anche attraverso le maldicenze, gli atti di superbia e la diffamazione mediatica.
Se solo imparassimo a mettere da parte il nostro ” io ” per dare spazio ad un “noi” le cose andrebbero meglio.
Tutti pretendono il rispetto ma al tempo stesso nulla ci è dovuto: la villania non è ammessa in alcun modo.
Concludendo potremmo affermare che se la gente avesse un minimo di amor proprio probabilmente tutti gli atti di vandalismo non accadrebbero. Chi ama sé stesso a maggior ragione riesce ad amare gli altri: facciamo tutti parte dello stesso Universo e bisogna davvero volersi bene soprattutto in questo periodo storico: è bene ricordare che abbiamo svariati problemi da affrontare e invece di piangerci addosso dovremmo rimboccarci le maniche e permettere che il nostro paese cresca.
“L’educazione è nemica della saggezza, perché l’educazione rende necessarie tante cose di cui per essere saggi, si dovrebbe fare a meno”, ( Frase tratta dall’opera di Luigi Pirandello: “Il piacere dell’onestà” ).