Sono rari gli esercizi commerciali che rispettano l’ordinanza che vieta la vendita degli alcolici ai minori di 18 anni. Tale ordinanza- è opportuno ricordarlo- serve a tutelare i giovanissimi, a impedire che sviluppino una dipendenza da queste bevande, dato che costituiscono il principale fattore di rischio di invaliditá e di morte; inoltre, l’alcool, a cui tante campagne di informazione sono dedicate, costituisce anche una delle ragioni per cui si verificano gli incidenti stradali.
Il consumo di alcool da parte di minori è in forte aumento e, anzichè incentivarne o consentirne l’acquisto, si dovrebbe intervenire per salvare questi ragazzi dall’oblio e spiegargli gli effetti devastanti che ne derivano. La logica del profitto, ahimè, è cosa risaputa, mira solo al denaro e scalcia qualsiasi tentativo di sensibilizzazione. Il rischio è quello di intervenire quando è ormai troppo tardi.
I bambini e i ragazzi dovrebbero vivere e godersi le esperienze della propria etá, non cadere negli errori degli adulti e questi ultimi dovrebbero impedirglielo, non favorirli.
Supermercati, bar, pub e attivitá commerciali affini quando faranno in modo che l’ordinanza sia rispettata? Quando inizieremo a preoccuparci dei giovani, a cercare di impedire i seri problemi di ordine sociale, sanitario, umano a cui l’alcool li espone?
Con queste perplessitá, invitiamo nuovamente a non attendere (ipocritamente) gli eventi di sensibilizzazione, ma a prevenire il fenomeno alcolismo.