Opposizioni all'attacco

Maugeri, le minoranze: «Non si può amministrare dormendo». Nuovo tentativo: «Una lavata di faccia»

La Redazione
Fondazione Maugeri
I capigruppo delle tre minoranze replicano alla presidente del consiglio comunale, Monica Calzetta
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«Peccato! Dopo l’esito dei lavori del consiglio comunale di ieri e una minoranza che abbandona l’aula a turno e non vota un punto all’ordine del giorno così importante per il nostro paese, questa è l’unica parola che mi viene in mente».

Sono le parole della presidente del consiglio comunale, Monica Calzetta, scritte il giorno dopo il Consiglio comunale che ha intrapreso una nuova strada nel tentativo di scongiurare il trasferimento della Maugeri a Bari. Tentativo apparso all’opposizione – e ai tanti dipendenti che hanno assistito alla seduta del Consiglio – del tutto inutile.

Oggi arriva la risposta delle minoranze che in una nota firmata da Catucci, Santorsola e Del Re replicano alla presidente del Consiglio.

«Non si può amministrare dormendo – scrivono i tre dell’opposizione –. Peccato scrive la Presidente Calzetta in un lungo post, tanto lungo che non si riesce a leggere fino in fondo.

Comprendiamo la sua delusione! Era partita convinta di accomunare anche l’opposizione in una decisione che altro non è che una faccia lavata per la città e per chi sperava in una soluzione immediata e positiva per il Maugeri. Un tentativo maldestro di tacitare la coscienza di un Sindaco con tutta la sua maggioranza dormiente (ma è la norma per costoro) dall’8 ottobre 2017- data di pubblicazione del via libera del parere favorevole in ordine alle valutazioni ambientali- ad oggi.

Ma ogni tanto si svegliano dal letargo, solo che il risveglio é tardivo e obnubilato.

Già, perché arriva dopo che il Maugeri in data 13 febbraio 2018 comunica al Sindaco (dormiente) che la decisione di andare via da Cassano é definita e che verosimilmente avverrà a partire da aprile 2019.

Peccato, si fossero svegliati prima del 13 febbraio sicuramente la storia sarebbe stata diversa. Eppure li abbiamo sollecitati per ben tre volte a mezzo stampa e con un’interrogazione del 27/12/2017 ma non siamo stati tanto rumorosi da svegliarli; erano in un sonno profondo.

Peccato sí, che una comunità debba pagare il prezzo del loro dormire e quel che è peggio anche l’onta di una faccia lavata che “chiude la stalla a buoi scappati.”

Il tempo è galantuomo e i loro artifizi messi ad arte in atto per mascherare il loro letargo prima o poi si riveleranno in tutta la loro natura.

Peccato ma non è a loro che bisogna chiedere il conto; il conto lo si dovrà chiedere a quei poteri forti che li hanno supportati per se stessi ingannando il paese facendo intendere che si mettevano in gioco per te».

sabato 17 Marzo 2018

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