Il fatto

Danno erariale per la nomina di De Benedictis, la Corte dei Conti: «Lionetti estraneo ai fatti»

La Redazione
Vito Lionetti
Archiviata la posizione di Lionetti relativa ad ogni ipotesi di danno erariale e riconosciuto l'impegno dell'allora primo cittadino nel riportare nella legalità tutta la situazione relativa al comando della Polizia Locale
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La posizione dell’ex sindaco Vito Lionetti in merito alla “illegittima percezione di indennità di posizione organizzativa da parte del comandante della Polizia Locale” va archiviata.

A deciderlo è stato il vice procuratore generale della Corte dei Conti, Carlo Picuno, che ha emesso lo scorso 14 marzo un provvedimento di archiviazione del fascicolo a carico dell’ex primo cittadino di Cassano.

Come è noto, il maggiore De Benedictis non avrebbe avuto i titoli per poter ricoprire il ruolo di comandante della Polizia Locale, non avendo un valido titolo di studio.

Il presunto danno erariale contestato ai sindaci Di Medio e Lionetti, in quanto responsabili della nomina, si riferisce proprio alle maggiori indennità di funzione percepite dal comandante da quando fu messo a capo dei vigili urbani, quantificato in circa 55 mila euro (39mila a carico dell’attuale sindaca e 16 mila per Lionetti).

È lo stesso Lionetti ad annunciare oggi con un comunicato l’archiviazione della sua posizione.

«In riferimento alla vicenda – scrive Lionetti – avente per oggetto “l’ipotesi di danno conseguente al mancato possesso dei titoli idonei per la nomina del comandante della polizia locale e alla connessa indennità di posizione”, dopo aver presentato le mie deduzioni ed essere stato ascoltato in audizione dal vice procuratore generale della corte dei conti, in data 14 marzo è stato emesso un provvedimento di archiviazione del relativo fascicolo, in quanto ritenute “insussistenti le condizioni per l’esercizio dell’azione di competenza per assenza di colpa grave”».

«In parole più semplici – continua l’ex sindaco di Cassano – significa che non ci sarà, nei miei confronti, nessun rinvio a giudizio perché è stata accertata la mia totale estraneità a qualsivoglia responsabilità e l’insussistenza di elementi tali da giustificare, appunto, la citazione in giudizio. È un provvedimento, che rinnova in me la più totale fiducia nella giustizia».

La Corte dei Conti, dunque, non solo ha evidenziato l’estraneità di Lionetti ad ogni ipotesi di danno erariale, ma avrebbe riconosciuto l’impegno dell’allora primo cittadino – sentito direttamente dalla Corte lo scorso dicembre – a riportare nella legalità tutta la situazione relativa al comando della Polizia Locale.

Lionetti, infatti, sollevò dall’incarico De Benedictis, chiamando a guidare la Polizia Locale il vice-questore aggiunto Pietro Battipede.

Fu lo stesso Lionetti a sollecitare la segretaria comunale Giovanna Di Gregorio a portare alla luce tutta la vicenda presso la Corte dei Conti, «pur sapendo ha dichiarato Lionetti a Cassanoweb di correre un rischio, per porre fine ad uno stato di illegalità».

«Sarebbe stato peraltro davvero paradossale – afferma oggi Lionetti – che chi ha portato alla luce e ha spinto affinché fosse denunciata una situazione di palese illegalità ne pagasse poi le conseguenze. Ben poca consolazione è quella di affermare, ancora una volta, che avevamo ragione, perché resta l’amarezza di un atto vigliacco che ha posto fine ad una esperienza amministrativa, che con grande fatica, ma altrettanta determinazione stava perseguendo la via della legalità».

Il riferimento, ovviamente, è ai “traditori”, i componenti della lista del sindaco”Rinascita”, che firmando le proprie dimissioni dinanzi ad un notaio insieme all’allora minoranza (guidata dall’attuale sindaca Maria Pia Di Medio) determinarono sul finire del 2016 lo scioglimento dell’amministrazione comunale e il ritorno al voto dopo la parentesi della gestione commissariale.

Non è ancora noto, invece, se anche per la sindaca Maria Pia Di Medio la Corte dei Conti abbia predisposto l’archiviazione o abbia invece ritenuto sussistenti le condizioni per un rinvio a giudizio, evidenziando, dunque, una ipotesi dannosa connessa alla presunta illegittima percezione di indennità di posizione organizzativa da parte del comandante.

Per la cronaca fu proprio la sindaca Maria Pia Di Medio a nominare De Benedictis nel 2010 e a riconfermarlo più volte nell’incarico.

L’eventuale archiviazione anche della posizione della Di Medio farebbe inevitabilmente pensare che la nomina di De Benedictis fosse legittima.

mercoledì 21 Marzo 2018

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