Lavoro

Vertenza Maugeri, il consigliere Zullo presenta una interrogazione in Regione

La Redazione
Ignazio Zullo
«Lo stato di agitazione - scrive Zullo - è comprensibile nella misura in cui si coniuga con la sostenibilità economico-finanziaria dell'Azienda»
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Dopo il parlamentare Nunzio Angiola del M5S, anche il consigliere comiunale e regionale Ignazio Zullo interviene in merito alla vertenza sul contratto che vede coinvolti i dipendenti della Fondazione Maugeri.

«Non è facile – scrive Zullo – accettare la perdita di uno status giuridico acquisito – scrive Zullo – sopratutto se non si fa un’analisi storica del perchè la Fondazione Maugeri a cavallo del 2000 decise unilateralmente e senza spinta alcuna di adeguare l’ordinamento del personale al Decreto 229/99 ovvero il Decreto Bindi.

Il Centro Medico di Cassano perdeva in quel periodo il reparto di Medicina del Lavoro per riorganizzazione della rete ospedaliera avviata dalla Regione e si poneva il problema della ri-collocazione del personale, in particolare medico, di quel reparto.

Il prof. Ambrosi si rivolse alla Direzione Sanitaria della ASL che all’epoca dirigevo e convenimmo l’utilità per la Fondazione di adeguare l’ordinamento del personale al Decreto 229/99 ovvero il Decreto Bindi in applicazione dell’art. 15, undecies e in questo modo avremmo assicurato i trasferimenti da e verso le strutture pubbliche. Cosa che è avvenuta.

Allo stato, dubito che una struttura nella vita possa scegliere sempre di fare quello che gli fa più comodo: ieri serviva il contratto pubblico e si procedeva in un senso, oggi non serve più e si procede in senso inverso.

Da consigliere regionale ne ho fatto oggetto di interrogazione al Presidente-Assessore Emiliano che da giurista potrebbe fornire risposta fondata anche sul rigore tecnico-giuridico.

Si sappia però che trattasi di questione che riguarda strettamente azioni di politica sindacale in rappresentanza dei lavoratori mentre la competenza politica di rappresentanza dei cittadini deve guardare alla sostenibilità economico-finanziaria dell’Azienda a tutela dei livelli occupazionali complessivi e congruenti con i requisiti organizzativi previsti dalle norme dell’accreditamento e a tutela dei livelli di assistenza che con efficacia, efficienza e qualità devono essere assicurati ai pazienti.

E’ evidente che laddove si chiarisca che il contratto pubblico è intoccabile come spero, la Regione deve adeguare il tetto di spesa (budget) in linea con i maggiori costi che il contratto pubblico comporta».

Il testo dell’interrogazione

Al Sig. Presidente del Consiglio Regionale

SEDE

Oggetto: stato di agitazione del personale Maugeri e sostenibilità economico-finanziaria dell’Azienda

Premesso:

la Fondazione Maugeri a cavallo del 2000 decise unilateralmente e senza spinta alcuna di adeguare l’ordinamento del personale al Decreto 229/99 ovvero il Decreto Bindi.

La decisione nasceva dal fatto che il Centro Medico di Cassano perdeva in quel periodo il reparto di Medicina del Lavoro per riorganizzazione della rete ospedaliera avviata dalla Regione e si poneva il problema della ri-collocazione del personale, in particolare medico, di quel reparto.

A seguito di interazione tra Direzione del Centro e Direzione Sanitaria dell’allora ASL BA/3 si convenne sull’utilità per la Fondazione di adeguare l’ordinamento del personale al Decreto 229/99 ovvero il Decreto Bindi in applicazione dell’art. 15, undecies e in questo modo si sarebbero assicurati i trasferimenti da e verso le strutture pubbliche. Cosa che è avvenuta.

Accade:

che in questi giorni ICS Fondazione Maugeri sta recedendo da quella decisione ed è in atto lo stato di agitazione sindacale comprensibile in quanto non è facile per nessuno accettare la perdita di uno status giuridico acquisito

Va considerato altresì da un lato:

che allo stato, dubito che una struttura nella vita possa scegliere sempre di fare quello che gli fa più comodo: ieri serviva il contratto pubblico e si procedeva in un senso, oggi non serve più e si procede in senso inverso.

e dall’altro che:

si deve guardare alla sostenibilità economico-finanziaria dell’Azienda a tutela dei livelli occupazionali complessivi e congruenti con i requisiti organizzativi previsti dalle norme dell’accreditamento e a tutela dei livelli di assistenza che con efficacia, efficienza e qualità devono essere assicurati ai pazienti.

tutto ciò premesso e considerato interrogo il Presidente-Assessore competente dott. Emiliano per comprendere:

1) se sul piano giuridico-normativo può essere consentito ad un’IRCCS di recedere dall’ applicazione dell’art. 15, undecies del Dec. Lgs. 229/99 dopo aver fruito-in un momento di bisogno- di determinati vantaggi derivanti dalla possibilitàdi assicurarsi i trasferimenti da e verso le strutture pubbliche

2) in caso questo tornare indietro non si giustifichi sul piano tecnico-giuridico, quali adeguamenti al tetto di spesa la Regione prenderà in considerazione con l’approvando DIEF per tener conto dei più alti costi ed assicurare la sostenibilità economico-finanziaria dell’Azienda a tutela dei livelli occupazionali complessivi e congruenti con i requisiti organizzativi previsti dalle norme dell’accreditamento e a tutela dei livelli di assistenza che con efficacia, efficienza e qualità devono essere assicurati ai pazienti.

Ignazio Zullo

(Capogruppo DiT-NcI)

venerdì 13 Luglio 2018

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