Cerimonia di firma dei contratti per tre dipendenti del Parco dell’Alta Murgia ormai “ex” precari presso la sede dell’ente a Gravina.
«Dopo oltre 10 anni di precariato – si legge in una nota del M5S – arriva la tanto attesa stabilizzazione per 3 lavoratori del Parco Nazionale dell’Alta Murgia . Nel pomeriggio di oggi lunedì 15 luglio nella sede dell’Ente Parco l ’atto è stato formalizzato con una festosa cerimonia alla presenza del direttore del Parco, Domenico Nicoletti, il presidente vicario Cesare Troia , alcuni sindaci dei comuni compresi nel Parco Nazionale dell’Alta Murgia . Una giornata storica per l’Ente Parco per i lavoratori e per le loro famiglie. A stringere la mano a Pietro Capone precario dal 2007, Luciana Zollo e Chiara Mattia, precarie dal 2005, l’on.prof. Nunzio Angiola invitato per l’occasione. Promotore del provvedimento, arrivato in seguito ad un emendamento, sostenuto proprio dall’’on pentastellato Angiola . Un provvedimento, in coerenza con le linee programmatiche esposte dal Ministero dell’ambiente, della tutela del territorio e del mare, del luglio 2018 , in materia di aree naturali protette, che hanno evidenziato come tra gli interventi normativi da stabilire, occorreva dare priorità “a nuove piante organiche per gli Enti parco e una nuova “governance”, prevedendo misure mirate al potenziamento del personale per le amministrazioni degli Enti Parco Nazionale. E quindi non solo riguardo al Parco Alta Murgia ma anche Appennino Lucano, Asinara, Cinque Terre, Sila e Gargano che negli ultimi anni hanno fatto ampio ampio ricorso a personale precario creando e una situazione insostenibile. “Oggi si dà certezza e dignità a questi lavoratori e alle loro famiglie dopo anni di precariato. Grazie alla fermezza politica di questo governo si è portato a compimento un percorso complesso – afferma l’on. Angiola -. Finalmente questi lavoratori, hanno ottenuto il giusto riconoscimento. Una vera e propria azione di stabilizzazione che oltre a restituire serenità al personale in quanto andrà a cancellare in via definitiva quella condizione di incertezza, costituirà una base di partenza di tipo operativo funzionale alle diverse esigenze della riserva naturale”».