Lavoro

«Senza più lavoro e non sappiamo il perché»

La Redazione
Raccolta differenziata porta a porta (immagine d'archivio)
La storia di due operatori ecologici di Cassano ai quali il gestore della raccolta differenziata non ha rinnovato il contratto di lavoro stagionale
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Una vera e propria ingiustizia.

Sono certi di averla subita due dipendenti cassanesi della Tradeco di Altamura, la società che in associazione temporanea di impresa con la Murgia Servizi Ecologici di Cassano, gestisce la raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani nel nostro paese.

G.C. ha 44 anni, una moglie con un lavoro precario e due figli in età scolare; G.D. invece ha 38 anni, sua moglie è disoccupata e insieme hanno quattro figli da mantenere.

«Dal 2013 in questa azienda – raccontano i due operai – prestiamo servizio con contratto stagionale con mansione di operatori ecologici. E come ogni anno abbiamo esercitato il nostro “diritto di prelazione” per poter essere assunti per la stagione estiva, così come previsto dal contratto da noi sottoscritto con l’azienda. Il 15 maggio scorso siamo stati chiamati per effettuare la consueta visita medica ad Altamura, prevista dalla legge prima dell’assunzione, ed il giorno successivo avremmo dovuto prendere servizio».

Ma dopo quattro anni la chiamata della Tradeco per prendere servizio non arriva.

«Purtroppo – continuano i due operatori ecologici – accade un fatto strano: vengono assunti, non si sa come e perché, altri due operai, i quali, non avendo mai esercitato in precedenza rapporti di lavoro con questa azienda, non avevano alcun diritto di prendere il nostro posto, così come ci hanno confermato i legali che abbiamo contattato».

«Sono stati lesi – dicono i due dipendenti – i nostri diritti di lavoratori e due padri di famiglia sono rimasti senza lavoro».

A rendere ancora più amara questa vicenda, la voce che i neo-assunti al posto dei due stagionali sarebbero parenti strettissimi del rappresentante sindacale dei lavoratori all’interno della stessa Tradeco: all’ingiustizia, pertanto, secondo i due operai cassanesi si sommerebbe anche la beffa – se questa voce fosse confermata – di subire un “sopruso” da chi invece li avrebbe dovuto tutelare.

Ma i due dipendenti non hanno intenzione di arretrare di un solo passo nella difesa del loro posto di lavoro.

«Abbiamo provveduto – dichiarano i due operai – ad avvisare il Comune di Cassano di questa anomalia ingiustificata e abbiamo intrapreso un’azione legale per tutelare i nostri diritti».

Da “piazza Moro” pare sia stata espressa loro solidarietà, ma anche la convinzione di avere le mani legate e di non poter essere d’aiuto in alcun modo.

L’azienda, invece, di fronte alle richieste di chiarimento dei due dipendenti per il momento tace.

giovedì 28 Giugno 2018

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