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Recupero rette non dovute, Di Medio in silenzio da sette mesi

La Redazione
Soldi
Da dicembre del 2017 si attende di sapere se il Comune ha recuperato i contributi - in tema di assistenza - eventualmente concessi a chi non ne ha più diritto. E lunedì la maggioranza cambierà il Regolamento in materia
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Era il dicembre del 2017 quando il consigliere comunale Davide Del Re, del gruppo “Più Cassano”, interpellava la sindaca Maria Pia Di Medio sulla questione del mancato recupero del contributo comunale per le rette concesse a cittadini che non avevano più diritto a riceverlo.

Parliamo dei contributi erogati dal Comune che integrano le rette degli ospiti delle strutture residenziali di assistenza, quando i redditi degli utenti non sono sufficienti a coprire il costo del ricovero. Quando dopo il ricovero il reddito dell’assistito si incrementa (perché al cittadino, ad esempio, viene riconosciuta una pensione di invalidità o una indennità di accompagnamento) la quota coperta dal Comune viene diminuita e, nel caso in cui vengano riconosciuti degli arretrati dall’INPS, il cittadino è tenuto alla eventuale restituzione delle somme, diciamo così, anticipate dall’ente locale. Così stabilisce il Regolamento dei Servizi sociali.

Un “gruzzoletto” di denaro da riportare nelle casse del Comune, secondo l’esponente della minoranza, probabilmente di diverse decine di migliaia di euro.

Da allora sono passati sette mesi, ma della risposta della prima cittadina, alla quale Del Re chiedeva spiegazioni, non c’è traccia, in barba ai regolamenti del Consiglio comunale e alla tanta sbandierata trasparenza, ormai ridotta ad uno slogan vuoto, buono solo per le campagne elettorali.

Della questione ce ne siamo occupati nel gennaio scorso, ed ora che il Consiglio comunale si ritroverà nella seduta della prossima settimana ad adottare nuove norme per il funzionamento dei Servizi sociali, può tornare alla ribalta, nonostante la coltre di silenzio che sulla vicenda l’amministrazione guidata dall’esponente di Fratelli d’Italia sembra aver fatto cadere.

Nel luglio del 2017, ventiquattro ore prima che le venisse revocato l’incarico, l’allora segretaria comunale Giovanna Di Gregorio emanava un provvedimento, il numero 162.

In questo atto la Di Gregorio, all’epoca responsabile “ad interim” del Settore Servizi Sociali, citava espressamente il caso di una concittadina beneficiaria in un momento successivo alla concessione del contributo da parte del Comune, di una indennità di accompagnamento e di un arretrato dell’INPS: a beneficio decaduto, norma alla mano, la Di Gregorio chiedeva espressamente agli uffici comunali di procedere al recupero delle somme, quantificabili in circa 20.000 euro.

Non solo: la segretaria impegnava con quell’atto due dipendenti comunali a procedere ad una verifica “minuziosa” nella banca dati dell’INPS – alla quale il Comune può accedere grazie ad una convenzione – per accertare se nella platea degli assistiti del Comune ci fossero altri situazioni simili.

Per la verifica, siamo nella prima metà di luglio, la Di Gregorio indicava la scadenza del 31 dello stesso mese e ordinava agli uffici di ripetere il controllo nella banca dati dell’INPS con cadenza mensile.

Bene: l’attività di accertamento e di recupero delle somme è stata realizzata?

È quello che chiedeva il consigliere Del Re nel dicembre dello scorso anno con la sua interpellanza alla prima cittadina: la risposta, come detto, non è mai arrivata.

«In ballo – dichiarò a CassanoLive l’esponente della minoranza – c’è la legalità e la tutela dei conti del Comune: le cifre infatti che l’ente sarebbe chiamato a recuperare, soprattutto se fossero provati altri casi del tutto identici, rappresenterebbero una preziosa iniezione di liquidità per le casse comunali. Il mancato recupero delle somme o la mancata variazione del contributo in capo all’ente nei casi in cui il reddito dell’assistito sia aumentato – rincarò la dose il consigliere di Più Cassano – potrebbe configurarsi poi come una situazione di danno erariale per l’ente».

C’è da chiedersi se le modifiche al Regolamento del Servizio sociale all’ordine del giorno del prossimo Consiglio comunale – che si terrà il 23 luglio, a partire dalle ore 16 – possano “sanare” le eventuali situazioni di indebita corresponsione del contributo o di mancata restituzione dello stesso. Una specie di “condono” alla cassanese. Una cosa, ad oggi, mai vista.

venerdì 20 Luglio 2018

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