Se ne va la dirigente scolastica Ippolita Lazazzera, che lascia la scuola cassanese dopo poco più di tre anni per andare a svolgere un dottorato all’Università. E’ la stessa preside ad annunciarlo con una lettera di commiato che in queste ore circola nelle chat dei genitori degli alunni dell’Istituto Comprensivo “Perotti-Ruffo”, generando non pochi commenti, non tanto su quello che è scritto ma su quello che sembra mancare nelle parole della preside venuta da Santeramo. Il riferimento è alla questione della “scuola senza zaino”, una esperienza didattica autentico fiore all’occhiello della scuola cassanese, come attestano i riconoscimenti ricevuti in questi anni, mai amata dalla Lazazzera, culminata nell’eliminazione dell’indirizzo dal percorso della Scuola Secondaria di primo grado in questo anno scolastico (con l’avallo del Consiglio d’Istituto in scadenza), e che ha segnato più di ogni altra cosa la guida del Comprensivo "Perotti-Ruffo" da parte della preside. Una vicenda che ha generato l’opposizione di tantissimi genitori, culminata in una petizione sottoscritta da centinaia di loro, mai seriamente presa in considerazione dalla preside, che, come hanno lamentato più volte i genitori, ha più volte rifiutato il dialogo, appellandosi, come abbiamo documentato su questo giornale, a formalismi. Un “muro di gomma” che ha spinto i genitori ad ulteriori iniziative – come le richieste di accesso agli atti o le istanze rivolte all’Ufficio Scolastico Regionale perché intervenisse sulla vicenda – e che a molti genitori è parso smentire quell’ideale di “scuola-comunità” al quale più volte si è fatto riferimento in questi anni e al quale allude la stessa preside nel suo saluto alle varie componenti scolastiche. Ma tant’è. A breve sarà nominato un reggente e nei prossimi giorni sarà eletto un nuovo Consiglio d’Istituto. Si volta pagina per tutti, a volte è un bene.
n
La notizia è che la Dirigente ha vinto un Dottorato di Ricerca, tutto il resto mi risulta inattendibile o, comunque, frutto di illazioni da verificare.
Il disastro l'hanno fatto i decreti delegati che hanno fatto entrare nelle scuole i genitori, che spesso pretendono di intervenire su questioni su cui mancano di qualunque competenza e perfino conoscenza.
Questa storia del senza zaino ha diviso il paese in guelfi e ghibellini, fino a qualche anno fa la stampa locale era piena di interventi contrari, adesso saltano fuori i partigiani del fronte opposto.
Ognuno faccia il suo mestiere, i genitori si occupino di insegnare l'educazione di base e le buone maniere ai figli, cosa che manca spesso; l'insegnamento lo lascino a chi ha studiato e continuamente si forma per fare l'insegnante.
Chi ritiene la tal scuola inadatta alle esigenze formative dei propri figli, può sceglierne un'altra o optare per l'istruzione parentale.