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Direzione Investigativa Antimafia: «Cassano nell’orbita del clan camorristico dei Parisi»

La Redazione
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L'ultima relazione della Dia conferma la presenza nel nostro paese della "carismatica figura di un noto pregiudicato" affiliato al clan barese e suo braccio operativo anche in tutta l'area murgiana
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Anche nella “Relazione del Ministro dell’Interno al Parlamento sull’attività svolta e i risultati conseguiti dalla DIA” relativo al primo semestre del 2021 (come nelle precedenti) Cassano compare tra i Comuni della provincia di Bari dove c’è un significativo radicamento della criminalità organizzata. Cassano – scrive la Direzione investigativa antimafia nella relazione resa pubblica stamattina  – si conferma nell’orbita del potente clan barese dei Parisi. «Significativa per le dinamiche criminali di questa compagine mafiosa – si legge nella relazione – è soprattutto la carismatica figura di un noto pregiudicato di Cassano delle Murge, che in tutta l’Area Murgiana e nei comuni di Gioia del Colle, Valenzano e parte di Adelfia assurgendo a referente territoriale dei PARISI avrebbe affiliato a sé numerosi pregiudicati dei comuni limitrofi già rientranti nella sfera di influenza degli ex clan STRAMAGLIA e DI COSOLA».  «La sua influenza – spiega la DIA – è particolarmente sentita anche nel comune di Sannicandro di Bari dove l’organizzazione criminale locale fa capo ad un noto pregiudicato capace di gestire gli affari illeciti anche dal carcere. In questo scenario si colloca l’esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 2 soggetti, gravitanti nell’orbita del clan PARISI, ritenuti responsabili di un tentato omicidio consumato a Sannicandro di Bari nel 2019».  «A Valenzano – si legge ancora nella relazione – il citato pregiudicato di Cassano delle Murge, già a capo della locale articolazione dell’ex clan STRAMAGLIA ed attualmente confluito nel sodalizio PARISI, gestirebbe gli affari illeciti per il tramite di un referente arrestato il 5 marzo 2021 dalla Guardia di finanza per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente». In tutto il territorio provinciale, il traffico di sostanze stupefacenti – si legge nella relazione – resta una delle principali risorse, sfruttando canali di approvigionamento nazionali ed esteri (in particolare albanesi). Persistono anche furti ai danni delle attività commerciali, nonchè gli incendi dolosi ai danni di auto e negozi. I gruppi, inoltre, disporrebbero di una cospicua quantità di armi, come documentato da inchieste e sequestri, eseguiti anche a carico di incensurati. Non manca, infine, l'usura, con tassi d'interesse stellari imposti a piccoli imprenditori locali in difficoltà economiche anche a causa della pandemia. (segue approfondimento)

giovedì 7 Aprile 2022

(modifica il 18 Luglio 2022, 18:08)

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Maria P.
Maria P.
2 anni fa

Ma invece di lanciare allarmi perché non lo arrestano?!

cittadino
cittadino
2 anni fa

E la politica che fa? Quali iniziative a difesa della legalità? Un problema rimosso, un silenzio assordante, che vergogna!

Lucia Vasco
Lucia Vasco
2 anni fa

Perché per arrestare qualcuno ci vogliono le prove e soprattutto deve aver realmente commesso l’errore!!!! IGNORANTI

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