Il fatto

«Via da Cassano a causa della burocrazia». Dopo il trasferimento parla la Fondazione Maugeri

Diego Marzulli
Diego Marzulli
La sede della fondazione Maugeri a Cassano delle Murge.
A colloquio con Mauro Carone, direttore sanitario dell'Istituto
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La clinica del lavoro e della riabilitazione della Fondazione Maugeri sta per lasciare la sede di Cassano delle Murge per trasferirsi a Bari, nel complesso di Villa Patrizia, in via generale Nicola Bellomo, nei pressi di Santa Fara. Sui motivi del trasferimento e le sue conseguenze, abbiamo intervistato Mauro Carone, dal 2009 Primario della Pneumologia all’IRCCS Maugeri di Cassano nonché Direttore sanitario dello stesso Istituto dal 2012.

Dottor Carone, allora dopo 40 anni la Maugeri abbandona Cassano?
«Non è un abbandono ad una cittadina e ad una struttura che ci ha accompagnati in questo lungo percorso di crescita ma semplicemente scelta aziendale. Vivo e conosco questi stupendi luoghi da oltre nove anni e penso di non sbagliarmi quando dico non è un abbandono. Intanto, la nostra struttura riceve molti pazienti vicini all’area sanitaria della città metropoli di Bari e anche numerosi lavoratori vivono fuori Cassano delle Murge. I migliori collegamenti pubblici e le maggiori infrastrutture che la metropoli di Bari offre favorisce tutti».

Per la piccola città di Cassano delle Murge l’allontanamento della struttura Maugeri non sarà in ogni caso un brutto colpo all’economia locale?
«Questo senza dubbio è vero. Ma non incolpiamo nessuno per come è andata. Tutti sappiamo che l’iter burocratico italiano, spesso è determinante su scelte logistiche e organizzative di una azienda ancor più di un Istituto privato che deve mantenere il passo con la qualità e l’offerta. Se ci fosse stata una sollecita risposta alle esigenze nate per la ristrutturazione oggi saremmo qui a parlare dell’inaugurazione di un ampliamento che consentiva una migliore vivibilità e cura per i pazienti e i lavoratori».

Pensiamo a questi numeri che in una piccola cittadina come Cassano contano eccome: 60 medici, 180 tra infermieri ed operatori sanitari, 50 tra tecnici e impiegati amministrativi nonché 45 unità lavorative esterne, in regime d’appalto, per cucina e pulizia. Insomma, salteranno affitti, acquisti commerciali e piccoli investimenti sul territorio.
«Si, certamente ne risentirà prima di tutto la comunità cassanese ma ripeto era un passo inevitabile quello del trasferimento a Bari. Ho seguito personalmente la fase della progettazione e gli inghippi urbanistici nati nel territorio di Cassano ma noi, come gestori dell’immobile, non potevamo fare nulla di più di quello che abbiamo fatto ossia richiedere tempestività risolutiva. Comune, Regione e proprietà (Fabrica Immobiliare, ndr) si sono smarriti in attesa di deroghe a vincoli e autorizzazioni. Sia chiaro che abbiamo deciso solo negli ultimi mesi di andar via da Cassano e trattare con il gruppo Matarrese la diversa opportunità di Villa Patrizia».

A proposito di Villa Patrizia, cambierà qualcosa nel futuro della gestione dell’Irccs Maugeri?
«Continueremo nel nostro cammino come lo stiamo facendo oggi. L’Istituto scientifico sarà sempre un punto di riferimento nell’ambito della Medicina Riabilitativa e della Medicina del Lavoro per i pazienti affetti da patologie post-acute, mediche e chirurgiche o croniche invalidanti, di natura cardiovascolare, respiratoria, e neuromotoria ed esiti di malattie da lavoro. Ricerca e formazione avranno sempre più maggior spazio. Sceglieremo nel nostro “vivaio” le future figure dirigenziali che si occuperanno della struttura sanitaria. Non è pensabile che dobbiamo attingere sempre dal nord ruoli e figure di rilievo».

E allora parliamo di Villa Patrizia, come si presenterà?
«L’immobile immerso in un area di circa 20mila mq, più del doppio dell’area precedente, è composto da sette piani, quattro fuori terra e tre piani interrati. Ospiterà 230 posti letto già accreditati dalla Regione Puglia e 20 posti letto che impiegheremo diversamente in base a scelte che valuteremo in futuro. Sono confermate tutte le Unità Operative».

Secondo lei che ne sarà della struttura di Cassano?

«Spero che i proprietari e i politici locali riescano ad intercettare buone proposte e idee. Non escludo sempre nel mondo sanitario. Non è male l’idea del consigliere regionale Ignazio Zullo sul riutilizzo a Centro per diagnosi, cura e riabilitazione di pazienti affetti da disturbi dello spettro autistico o ancora meglio in materia di alimentazione. Ma su questo deve esprimersi la Regione Puglia con l’iter degli accreditamenti. Noi, in caso di bisogno, saremo vicini a Cassano se necessario ma, sia chiaro solo, a carattere scientifico». Ritornando a Villa Patrizia, il pensiero va ad un futuro per una sala operatoria visto che nel fabbricato esiste già un blocco operatorio. I lavori di ristrutturazione sono stati affidati all’impresa Matarrese. Sui tempi di consegna non si ha ancora precisa data perché si stanno perfezionando i dettagli tecnici per il buon andamento dei lavori stessi. Resta la sensazione che l’addio a Cassano a partire da aprile 2019 sarà rinviato di qualche mese.

Per gentile concessione de “La Gazzetta del Mezzogiorno” – articolo apparso il 10 luglio 2018

martedì 10 Luglio 2018

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MICHELE IEZZA
MICHELE IEZZA
5 anni fa

Ottima idea di favorire la Citta' Metropolitana di BARI, i benefici per gli utenti e loro famigliari saranno tanti, sopratutto a livello Logistico Operativo.

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