La proposta

“Merlin”, Zullo: «Riaprire le case chiuse, nell’interesse delle donne che scelgono questo lavoro»

La Redazione
Ignazio Zullo
A sessanta anni dalla legge che chiuse le case di tolleranza, introducendo i reati di sfruttamento, induzione e favoreggiamento della prostituzione, una proposta che farà discutere
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Una proposta che farà senz’altro discutere: riaprire le “case di tolleranza”, chiuse sessanta anni fa dalla legge che introdusse anche i reati di sfruttamento, induzione e favoreggiamento della prostituzione. Lo chiede Ignazio Zullo, presidente del gruppo regionale di Direzione Italia/Noi con l’Italia e consigliere comunale a Cassano.

«Sessant’anni fa una legge– scrive Zullo in una nota – , la famosa Merlin, chiudeva le “case chiuse” e, involontariamente, apriva il mondo della prostituzione non solo al Codice Penale, ma allo sfruttamento, al degrado, al pericolo socio-sanitario. Quello che viene definito il lavoro più antico del mondo, infatti, si è continuato ad esercitare ma in condizioni che sono negative e pericolose solo per le donne, costrette a prostituirsi anche contro la propria volontà o vittime di tratte che le rendono schiave dei loro sfruttatori. Costrette a esibire il loro corpo ai bordi delle strade in condizioni igieniche e di sicurezza pessime».

«Ecco perché – afferma Zullo – le “case” vanno riaperte: per una tutela socio-sanitaria delle donne che liberamente scelgono di esercitare questa professione, ma anche perché questa sia regolata a vantaggio del Fisco, gli introiti saranno tassati e le prestazioni definite in un numero massimo, che a vantaggio della salute, si potranno tenere sotto controllo le malattie trasmissibili sessualmente. Ma se ne avvantaggeranno anche le nostre periferie dove sarà risparmiato, soprattutto alle prostitute, lo spettacolo osceno dei corpi semi nudi in vendita»

giovedì 20 Settembre 2018

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Francostars
Francostars
5 anni fa

Molti non sanno che la famigerata Legge 75/1958 “Merlin” è una norma esecutiva della Covenzione ONU 1949/51, che l'Italia a differenza di altri Stati ha ratificato nel 1980.
Inoltre, la suddetta legge italiana è entrata in vigore 6 mesi prima della chiusura definitiva delle case di prostituzione.
In più, la prostituzione in Italia è già tassata; questo ai sensi dell’articolo 36 comma 34bis della Legge 248/2006, come chiarificato dalla Cassazione con le Sentenze n. 10578/2011, 18030/2013, 7206/2016, 15596/2016 e 22413/2016. Il Codice relativo è 96.09.09 “Altre attività di servizio per la persona non classificabili altrove”.
Cosa aspettano i sex workers ad aprire la partita IVA e pagare le tasse in merito, rilasciando la ricevuta fiscale ad ogni rispettivo cliente?

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