Rifiuti

Fallisce la Tradeco: raccolta differenziata a rischio

La Redazione
Tradeco
Possibili nell'immediato futuro gravi disservizi nella raccolta dei rifiuti. Il fallimento inguaia l'amministrazione Di Medio che già da tempo, senza costi ulteriori, poteva sostituire il gestore della raccolta differenziata
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Il Tribunale di Bari ieri ha dichiarato il fallimento della Tradeco di Altamura, azienda che in associazione temporanea di impresa con la “Murgia Servizi Ecologici” di Cassano gestisce la raccolta differenziata anche nel nostro paese.

Troppi debiti per l’azienda della famiglia Colummella, per anni padrone incontrastata del settore nella nostra regione: il buco nei conti dell’azienda altamurana è di 70 milioni di euro.

E tanti anche i dubbi e le perplessità sull’ipotesi di concordato preventivo presentata dalla stessa Tradeco, avanzata al Tribunale di Bari nel tentativo di scongiurare il fallimento.

Fallimento chiesto dalla Procura barese dopo una verifica compiuta dalla Guardia di Finanza nel 2016.

Cosa accadrà adesso nei comuni come quello di Cassano che vedono ancora la Tradeco impegnata a gestire la raccolta dei rifiuti solidi urbani?

Il Tribunale ha concesso l’esercizio provvisorio e dunque la raccolta non si ferma.

Ma la prosecuzione dell’attività dell’azienda è seriamente a rischio.

In esercizio provvisorio, infatti, l’azienda non può accedere al credito e i pagamenti delle amministrazioni pubbliche, come è noto, non sono celeri.

Sono prevedibili, pertanto, le difficoltà nella gestione quotidiana del servizio.

Insomma, c’è la preoccupazione che il fallimento possa determinare gravi disservizi nella raccolta dei rifiuti nelle città dove opera l’azienda altamurana, che già, come nel nostro comune, non eccelle, anzi: non si contano a Cassano le lamentele dei cittadini per le inefficienze del servizio, che fanno il paio con le proteste dei dipendenti per i ritardi nei pagamenti degli stipendi e le denunce di condizioni di lavoro valutate dai sindacati spesso al di fuori delle regole, che hanno portato più volte i lavoratori a dichiarare lo stato di agitazione e a scioperare.

Il fallimento, inoltre, adesso inguaia l’amministrazione comunale.

Il Comune, come è noto, già da tempo poteva affidare, senza costi ulteriori, la gestione al nuovo appaltatore del servizio a livello di ATO, ma l’amministrazione Di Medio pare abbia deciso di arrivare a scadenza di contratto (gennaio 2020) con l’attuale gestore.

Accollandosi, di fatto, la responsabilità di eventuali gravissimi disagi nella gestione della raccolta differenziata a danno dei cittadini: la situazione difficile della Tradeco, infatti, era nota da molto tempo.

giovedì 11 Ottobre 2018

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