Attualità

Dove nasce la “convivialità delle differenze”: a Cassano la scuola di italiano per i migranti

Francesca Grande
La scuola di italiano di Cercasi un Fine a Cassano
Don Rocco D'Ambrosio, docente universitario di filosofia politica e coordinatore di "Cercasi Un Fine", rete di scuole di formazione sociale e politica, racconta la realtà nata a Cassano nel 2018
scrivi un commento 2784

“Cercasi Un Fine”, realtà associativa che vede attive, tra la regione Puglia e l’intera penisola, ben 11 scuole di formazione politica, organizza a Cassano dal 2018 una scuola di italiano gratuita per i migranti, con insegnanti volontari.

Sul perché sia stata scelta Cassano tra le varie cittadine che ospitano “Cercasi Un Fine” per istituire una scuola di questo tipo, don Rocco lo chiarisce tramite i numeri, che vedono in questa realtà ed in quella di Altamura la più alta percentuale di immigrati della regione Puglia.

Questi i dati che l’hanno portato a ritenere necessario un intervento in aiuto di famiglie e giovani provenienti da India, Tunisia, Pakistan, Sri Lanka, Nigeria, Polonia, Costa D’Avorio, Senegal e altri Paesi.

Un aiuto che parte dalla lingua perché è «Il primo strumento da offrire agli immigrati, oltre ad una casa e ad un lavoro, essenziale per inserirsi in un contesto culturale diverso dal loro».

Se la scuola abbia portato anche ad un’integrazione tra la cittadinanza cassanese e la realtà dei migranti, risulta una domanda ostica. Ostica perché porta ad una riflessione sulla predisposizione, a Cassano, ad accogliere. Predisposizione che spesso viene a mancare, come testimoniano i racconti dei ragazzi stessi, spesso ignorati ed esclusi dalla vita cittadina.

Un punto da cui partire è, però, il rapporto che si crea tra volontari e studenti. Rapporto che ha portato ad un bel clima all’interno dell’associazione, e ad un aumento di insegnanti e frequentanti, tanto da arrivare ad un numero medio di 15 ragazzi a lezione. Si tratta anche di un rapporto di fiducia, di una voglia di regalare e ricevere soddisfazioni di lezione in lezione.

Le principali soddisfazioni che questo progetto ha portato finora, racconta don Rocco, sono invece dovute all’inserimento di alcuni studenti nel contesto scolastico pubblico cassanese, contesto che ci si augura possa portare al più presto certificazioni linguistiche. «La legge italiana – spiega don Rocco – prevede che per ottenere le certificazioni si frequenti presso una scuola elementare o media che abbia corsi certificati. Purtroppo a Cassano questi corsi non sono aperti: noi stiamo chiedendo che vengano avviati in modo che il nostro possa costituire una forma di preparazione».

Per il futuro, il sogno è di aprire un centro permanente di formazione «magari con corsi professionali per insegnare un mestiere. Per realizzare tutto ciò serve però una struttura. Ci erano stati donati alcuni beni sequestrati come il Garden Village dall’amministrazione Gentile, e avevamo vinto un bando a cui poi l’attuale sindaca ha rinunciato. Speriamo in una collaborazione da parte del comune, indispensabile per ottenere i fondi e portare a compimento il progetto».

Conclude così don Rocco D’Ambrosio, con l’auspicio che il sogno nel cassetto possa diventare al più presto una nuova possibilità di fare volontariato e formazione a Cassano.

venerdì 8 Novembre 2019

Argomenti

Notifiche
Notifica di
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti

Le più commentate della settimana