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Scuole chiuse, le perplessità delle minoranze: «Serve più accortezza ed equilibrio»

La Redazione
I consiglieri di opposizione
I consiglieri di minoranza scrivono alla Di Medio: tanti dubbi sull'ordinanza con la quale la sindaca ha chiuso le scuole dopo un caso di positività di una insegnante
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Tanti dubbi sull’ordinanza con la quale la Di Medio ha chiuso le scuole dopo un caso di positività di una insegnante. Ad esprimerli i consiglieri di minoranza, che hanno scritto una nota alla sindaca.

«Riteniamo – scrivono i consiglieri comunali Angela Catucci, Rocco Lapadula, Teodoro Santorsola, Amedeo Venezia e Davide Del Re – che l’assunzione dei provvedimenti restrittivi vada fatta con equilibrio e giudizio il bilanciamento dei diritti costituzionali che nel caso della sua Ordinanza num. 66 del 10/11/ 2020 non riscontriamo.

Riassumiamo il caso: Lei chiude dall’11 al 18 compreso del corrente mese (quindi per 8 giorni) tutti i plessi del Comprensivo Scolastico Perotti-Ruffo perché a seguito di un caso di positività Covid 19 in un insegnante ritiene necessario sanificare gli ambienti scolastici e perché sarebbe stata sospesa l’attività amministrativa.

In pratica si dà l’idea che l’insegnante risultata positiva al Covid abbia avuto la possibilità di essere presente in tutti gli ambienti dei 5 plessi e nelle segreterie di tutti i plessi e abbia avuto contatti stretti con ogni elemento della comunità scolastica.

Da medico le sono note le circolari del Ministero della Salute su cosa si intende per contatto stretto, per contatto di contatto stretto, sul Protocollo di sicurezza negli ambienti di lavoro con riferimento ai lavoratori e quindi all’insegnante risultata Covid positiva e al personale di segreteria sulla durata dell’isolamento della quarantena che non è mai inferiore ai 10 giorni e sa anche che non è prevista quarantena per i contatti dei contatti stretti di un caso positivo.

Essendo da medico a conoscenza di quanto stabilito dalle norme ministeriali, rileviamo nel Suo provvedimento, peraltro privo di qualsiasi parere del dipartimento di prevenzione dell’ASL, alcune incongruenze che vorrà con cortese sollecitudine delucidare:

1) Se ha ritenuto che l’insegnante risultata Covid positiva sia stata in contatto stretto con ogni singolo elemento della comunità scolastica ed in particolare con ogni singolo lavoratore di ogni segreteria del plesso avrebbe dovuto chiudere i plessi scolastici per almeno 10 giorni, tanti quanti stabiliti dal Ministero della Sanità per la durata minima della quarantena dei contatti stretti ed ha il dovere di vigilare che la quarantena sia rispettata da ciascun contatto stretto.
Chiudendo la scuola per 8 giorni Lei non permette il completamento della quarantena ai contatti stretti, cosa molto grave da un punto di vista medico, civile e penale.

2) Se invece il motivo fondante è la necessità di sanificazione degli ambienti ci dica se è possibile accettare che occorrono 8 giorni per effettuarla.

Siamo a scriverle semplicemente per richiamarla a maggiore accortezza e maggiore equilibrio perché Lei con quella ordinanza ha creato un precedente e potrebbe capitare che un caso di positività in qualsiasi ufficio pubblico o aperto al pubblico (banche, ufficio postale) debba indurla ad adottare analogo provvedimento.Gentile Sindaco riteniamo che l’assunzione dei provvedimenti restrittivi vada fatta con equilibrio e giudizio il bilanciamento dei diritti costituzionali che nel caso della sua Ordinanza num. 66 del 10/11/ 2020 non riscontriamo.

Riassumiamo il caso: Lei chiude dall’11 al 18 compreso del corrente mese (quindi per 8 giorni) tutti i plessi del Comprensivo Scolastico Perotti-Ruffo perché a seguito di un caso di positività Covid 19 in un insegnante ritiene necessario sanificare gli ambienti scolastici e perché sarebbe stata sospesa l’attività amministrativa.

In pratica si dà l’idea che l’insegnante risultata positiva al Covid abbia avuto la possibilità di essere presente in tutti gli ambienti dei 5 plessi e nelle segreterie di tutti i plessi e abbia avuto contatti stretti con ogni elemento della comunità scolastica.

Da medico le sono note le circolari del Ministero della Salute su cosa si intende per contatto stretto, per contatto di contatto stretto, sul Protocollo di sicurezza negli ambienti di lavoro con riferimento ai lavoratori e quindi all’insegnante risultata Covid positiva e al personale di segreteria sulla durata dell’isolamento della quarantena che non è mai inferiore ai 10 giorni e sa anche che non è prevista quarantena per i contatti dei contatti stretti di un caso positivo.

Essendo da medico a conoscenza di quanto stabilito dalle norme ministeriali, rileviamo nel Suo provvedimento, peraltro privo di qualsiasi parere del dipartimento di prevenzione dell’ASL, alcune incongruenze che vorrà con cortese sollecitudine delucidare:

1) Se ha ritenuto che l’insegnante risultata Covid positiva sia stata in contatto stretto con ogni singolo elemento della comunità scolastica ed in particolare con ogni singolo lavoratore di ogni segreteria del plesso avrebbe dovuto chiudere i plessi scolastici per almeno 10 giorni, tanti quanti stabiliti dal Ministero della Sanità per la durata minima della quarantena dei contatti stretti ed ha il dovere di vigilare che la quarantena sia rispettata da ciascun contatto stretto. Chiudendo la scuola per 8 giorni Lei non permette il completamento della quarantena ai contatti stretti, cosa molto grave da un punto di vista medico, civile e penale.

2) Se invece il motivo fondante è la necessità di sanificazione degli ambienti ci dica se è possibile accettare che occorrono 8 giorni per effettuarla.

Siamo a scriverle semplicemente – concludono i consiglieri – per richiamarla a maggiore accortezza e maggiore equilibrio perché Lei con quella ordinanza ha creato un precedente e potrebbe capitare che un caso di positività in qualsiasi ufficio pubblico o aperto al pubblico (banche, ufficio postale) debba indurla ad adottare analogo provvedimento».

venerdì 13 Novembre 2020

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Maria P.
Maria P.
3 anni fa

Non trascuriamo il fatto che i ragazzi a casa per la Didattica a Distanza spesso mentre l'insegnante parla al computer giocano al telefonino con i compagni. Vogliamo questo con la DAD?

Linda Catucci
Linda Catucci
3 anni fa

Personalmente ritengo che sia compito dell'insegnante tenere alta l'attenzione tra i ragazzi con metodi didattici capaci di coinvolgerli affinché non vengano distratti…
Inoltre ricordo che la didattica a distanza non è una Nostra scelta, ma l'unica scelta che in un tempo di Pandemia può aiutare i ragazzi a cercare di essere al passo con i programmi ministeriali della pubblica istruzione.
Cordialmente
Linda Catucci

Marco
Marco
3 anni fa

Con l'alibi della pandemia (degli asintomatici) e della necessità della Didattica a Distanza si sta in realtà facendo un enorme favore economico a compagnie telefoniche e produttori di tablet, che mai come oggi avevano fatto guadagni stratosferici.

Marco
Marco
3 anni fa

La chiusura delle scuole è dannosa per la formazione, la capacita’ di apprendimento, i livelli di istruzione e l’emotività dei ragazzi.

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