Ha confessato di essere stato lui a ucciderlo ma ha negato che fosse stata la suocera a chiederglielo.
È questa la novità nelle indagini sul delitto di Michele Amedeo, il dipendente dell’Amiu ucciso il 25 aprile del 2017.
Giuseppe Baccellieri, 32 anni, uno dei due esecutori materiali, ha ammesso le proprie responsabilità in un interrogatorio reso ieri dinanzi al pm Marco D’Agostino, negando che la suocera Enza Mariani fosse a conoscenza del suo coinvolgimento nel delitto.
Secondo la procura e gli agenti della squadra mobile sarebbe stata la Mariani a ordinare l’omicidio per punire Amedeo, colpevole di aver voluto interrompere il rapporto.
Per questo secondo gli inquirenti Enza Mariani avrebbe coinvolto il genero e il pregiudicato Massimo Margheriti, esecutori del delitto.
Ma Baccellieri ha negato questa ricostruzione dei fatti.
Ha raccontato di come sia stato lui a ideare quello che doveva essere soltanto un avvertimento: «Non volevo ucciderlo – ha detto ai giudici Baccellerieri -, ma sparargli alle gambe».
La suocera però, ha tenuto a precisare, non sapeva nulla. “Quando ha saputo dell’omicidio è stata male, è impazzita letteralmente” ha spiegato il giovane.