La nota

Opposizioni: «​Estate Cassanese? Un bluff sui contenuti e un tradimento per le associazioni»

La Redazione
vista di Cassano
Sul cartellone degli eventi estivi e sul rapporto con le organizzazioni cittadine la condotta dell'amministrazione Di Medio - dicono le minoranze - è censurabile per tutta una serie di motivi, esposti in una interpellanza
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Estate Cassanese? Un bluff.

Lo dicono le opposizioni che sul tema del cartellone estivo hanno diramato una nota comune.

«Ci tocca – scrivo i capigruppo di minoranza – tener fede al mandato elettorale conferitoci dagli elettori che ci hanno eletti alla carica di consigliere comunale che, indipendentemente se di maggioranza o di opposizione, è organo di indirizzo e di controllo.

Avremmo voluto essere affiancati nell’azione di controllo anche da qualche Consigliere di Maggioranza che è più informato sulle condotte amministrative rispetto a noi ma, ad oggi, non sono pervenuti in nessuna interrogazione o critica al loro Sindaco. Tutto va bene!

Anche la Presidente del Consiglio tace, eppure le norme della buona amministrazione dovrebbe conoscerle ma la vediamo solo osteggiare la nostra azione politica.

Per noi, organo di controllo, l’Estate Cassanese denota una condotta amministrativa censurabile per le motivazioni che esprimiamo nell’allegata interpellanza.

Siamo comunque garantisti e prima di ogni altra azione chiediamo al Sindaco di fornirci eventuali controdeduzioni»

Ecco il testo dell’interpellanza

Oggetto : interpellanza su Estate Cassanese: contributi alle associazioni

Premesso:

Non siamo intervenuti volutamente sull’organizzazione dell’Estate Cassanese 2018 per non avviare polemiche che comunque non avrebbero fatto bene al nostro Comune ma non possiamo esimerci oggi dall’intervenire a seguito della presa d’atto di unainsana gestione delle risorse finanziarie del nostro Comune con gravi disparità di trattamento tra Associazioni e Associazioni, disparità che vedono favorite le associazioni provenienti da altri paesi e penalizzate le associazioni cassanesi

Facciamo un passo indietro:

in previsione dell’Estate Cassanese, rappresentanti dell’Amministrazione Di Medio hanno incontrato le associazioni locali prospettando l’esiguità delle risorse a disposizione e il rigore di leggi impeditivedi esborsi da parte del Comune. Di conseguenza, si chiedeva alle Associazioni cassanesi di adoperarsi in ottica sussidiaria per allietare le nostre serate senza aspettarsi contributi ma il sostegno del Comune nel sostenere spese SIAE e nella concessione del suolo pubblico.

Ovviamente le Associazioni locali con spirito solidaristisco hanno fatto quello che hanno potuto compenetrandosi in quell’esiguità di risorse e nel rogore delle leggi annunciata dagli Amministratori

Oggi

scopriamo che l’esiguità delle risorse era così ristretta e penalizzante per le associazioni cassanesi mentre diventavano pronte e reperibili per associazioni provenienti da altri Comuni. Quanto al rigore delle leggi, si sa, c’è la libera interpretazione e “chi comanda fa legge”

Va rilevato che:

La legge sul procedimento amministrativo Legge n. 241/1990), all’art. 12, sotto la rubrica “Provvedimenti attributivi di vantaggi economici”, al primo comma stabilisce che “la concessione di sovvenzioni, contributi, sussidi ed ausili finanziari e l’attribuzione di vantaggi economici di qualunque genere a persone ed enti pubblici e privati sono subordinate alla predeterminazione da parte delle amministrazioni procedenti, nelle forme previste dai rispettivi ordinamenti, dei criteri e delle modalità cui le amministrazioni stesse devono attenersi”</strong>; il secondo comma, poi, aggiunge che “l’effettiva osservanza dei criteri e delle modalità di cui al comma 1 deve risultare dai singoli provvedimenti relativi agli interventi di cui al medesimo comma 1”.

L’art. 26 del Decreto Legislativo 33/2013 ha stabilito che “Le pubbliche amministrazioni pubblicano gli atti con i quali sono determinati, ai sensi dell’art. 12 della legge 7 agosto 1990, n. 241, i criteri e le modalità cui le amministrazioni stesse devono attenersi per la concessione di sovvenzioni, contributi, sussidi ed ausili finanziari e per l’attribuzione di vantaggi economici di qualunque genere a persone ed enti pubblici e privati”

Detto obbligo di pubblicazione riguarda qualsiasi provvedimento attributivo di un vantaggio economico di importo superiore a mille euro ( anche se frazionato in più volte ma sempre destinato allo stesso soggetto) e ne costituisce condizione legale di efficacia

Ne deriva che:

la legge prevede che, attraverso un Regolamento o anche un bando, si predetermino i criteri e le modalità con cui il Sindaco concede contributi per non creare figli e figliastri

Basti pensare che:

La Corte dei conti, sez. contr. Veneto, parere n. 260/2016 attesta: “la concessione di sovvenzioni, contributi, ecc. è pertanto individuata come area a forte rischio corruzione, che deve essere presidiata mediante l’implementazione di specifiche misure di prevenzione (Piano Nazionale Anticorruzione -PNA- all. 2, pag. 11, e allegato 2 aree di rischio comuni e obbligatorie): e non può risolversi in una erogazione che prescinda dal fondamentale canone di uguaglianza tra cittadini che, per l’appunto, si risolverebbe nell’abuso da parte di un soggetto del potere a lui affidato al fine di ottenere vantaggi privati: ovverosia integrando fenomeni di mala gestio e che il legislatore della legge 190/2012 ha preso in considerazione ai fine della riconducibilità al concetto di corruzione in senso ampio (circolare n. 1/2013 della Funzione Pubblica

Va richiamato altresì:

il divieto di sponsorizzazione sancito dal D. L. 78/2010. Ciò che assume rilievo per qualificare una contribuzione comunale, a prescindere dalla sua forma, quale spesa di sponsorizzazione (interdetta post D.L. n. 78/2010) è la relativa funzione: la spesa di sponsorizzazione che presuppone la semplice finalità di segnalare ai cittadini la presenza del Comune, così da promuoverne l’immagine è vietata e non possibile

Riteniamo sia chiaro che:

1. L’Amministrazione Dimedio ha proceduto senza regolamento e senza predeterminare i criteri di erogazione dei contributi decidendo a proprio piacimento dell’uso del danaro pubblico

2. è stata creata una situazione di disparità tra figli e figliastri e paradossalmente come figliastri sono stati classificate le Associazioni Cassanesi con mancato rispetto dei canoni costituzionali di uguaglianza e trasparenza

3. siamo di fronte ad una condotta sfociata in erogazioni che prescindono dal fondamentale canone di uguaglianza tra cittadini, condotta che la circolare n. 1/2013 della Funzione Pubblica caratterizza come abuso da parte della Pubblica Amministrazione del potere affidato integrando fenomeni di mala gestio e che il legislatore della legge 190/2012 ha preso in considerazione ai fine della riconducibilità al concetto di corruzione in senso ampio

Tutto ciò rappresentato, considerato , La interpelliamo:

per conoscere eventuali Sue controdeduzioni apprezzabili sul piano giuridico che possano giustificare simile condotta di utilizzo del danaro pubblico

I Capigruppo Consiliari

L. Catucci- T. Santorsola- D. Del Re

venerdì 10 Agosto 2018

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