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Dimissioni Calzetta, le minoranze: «Ha abbandonato una barca ormai alla deriva»

La Redazione
Monica Calzetta
Traditi due volte, dicono le opposizioni in una nota, gli elettori Di Medio - Calzetta. Chi risponderà, aggiungono, alle nostre richieste sul conflitto di interesse della Di Medio?
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Le opposizioni tornano a commentare le dimissioni di Monica Calzetta, con le quali ha di fatto abbandonato l’amministrazione comunale guidata dalla sindaca Maria Pia Di Medio (sulla vicenda si è espresso anche il parlamentare 5S Nunzio Angiola).

«Ma non era stata presentata – scrivono i consiglieri di minoranza in una nota – come la punta di diamante, come l’esperta che avrebbe dato quel quid in più all’amministrazione Di Medio che, secondo le loro stesse ammissioni, aveva bisogno di mani esperte per la gestione della cosa pubblica?

Ed invece la brava Calzetta che fa? Di fronte alla nostra precisa domanda su cosa avrebbe fatto per recuperare i crediti che il Comune vanta dal “suo sindaco”, ha pensato bene di abbandonare la barca alla deriva della giunta Di Medio.

La Calzetta, probabilmente sentendo puzza di bruciato, ha tentato un goffo richiamo all’articolo 97 della Costituzione; ha richiamato un ipotetico conflitto di interessi -che non c’è! -, per abbandonare il posto non solo da Presidente del Consiglio Comunale, ma anche da Consigliere.

Ha tradito, così, due volte gli elettori cassanesi: la prima perché li hai illusi con queste presunte competenze che, in realtà, non abbiamo avuto modo di apprezzare se non nelle paurose lungaggini burocratiche;

la seconda quando ha salutato, addirittura con una scusa, i suoi 655 lettori che in campagna elettorale hanno fatto ferro e fuoco per rastrellare più voti possibili.

Resta ferma la domanda di noialtri consiglieri di minoranza: cosa farà la dottoressa Calzetta, da Presidente del consiglio comunale, per recuperare i crediti che il Comune vanta nei confronti dell’asse Di Medio Giuliani? Ebbene, di fronte a ciò, la Calzetta ha preferito cambiar aria. Certamente non avrà dormito notti tranquille, la Calzetta, al pensiero degli enormi problemi che attanagliano la macchina amministrativa di Cassano.

Lei, da esperta del settore, avrebbe dovuto fare di tutto e di più ma in realtà ha pensato bene di darsela a gambe. Troppo comodo così!

La Calzetta, la debitoria verso il Comune, le dimissioni e l’art. 97 della Costituzione.

È di moda in questi giorni richiamare l’art. 97 della Costituzione, ma se lo fa il Presidente Mattarella riferendosi alla manovra finanziaria del Governo, lo fa molto opportunamente considerato che il primo comma del citato articolo 97 prevede che: “Le pubbliche amministrazioni, in coerenza con l’ordinamento dell’Unione europea, assicurano l’equilibrio dei bilanci e la sostenibilità del debito pubblico”.

Che lo faccia la dott.ssa Calzetta non ci meraviglia più di tanto, è nel suo stile. Uno stile molto diverso dallo stile del Presidente Mattarella che impronta il suo agire alla sobrietà, al rispetto dei diversi livelli istituzionali e all’umanizzazione dei rapporti i con i suoi interlocutori. Stile che, purtroppo, non abbiamo registrato nella dott.ssa Calzetta, ma crediamo che tutto ciò non abbia interessato solo noi Consiglieri di opposizione.

Che l’addotta incompatibilità l’abbia collegata ai successivi commi del medesimo articolo della Carta Costituzionale? Analizziamo insieme. I successivi commi recitano:

I pubblici uffici sono organizzati secondo disposizioni di legge, in modo che siano assicurati il buon andamento e l’imparzialità dell’amministrazione.”

“Nell’ordinamento degli uffici sono determinate le sfere di competenza, le attribuzioni e le responsabilità proprie dei funzionari. Agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni si accede mediante concorso, salvo i casi stabiliti dalla legge.

Francamente, come in tante occasioni, anche questa volta non riusciamo a comprendere tanta competenza tecnico-giuridica. La dott.ssa Calzetta lavorerà per il Comune di Altamura e non vediamo come l’organizzazione dei pubblici uffici di quel Comune o le attribuzioni, competenze e responsabilità che le saranno attribuite in quel Comune possano entrare in conflitto con l’operato del nostro Comune tanto da paventarsi un’incompatibilità non prevista da alcuna legge.

Libero ognuno delle proprie scelte e, anzi, auguriamo alla dott.ssa Calzetta buon lavoro e i migliori successi personali e professionali; dimettersi, però, non solo dalla carica di Presidente del Consiglio, ma addirittura dalla carica di Consigliere Comunale paventando un’incompatibilità corroborata dal richiamo all’art. 97 della Costituzione, a noi sembra un ulteriore modo di defilarsi da un’incombenza che noi da consiglieri di opposizione le avevamo affidato.

Noi a lei abbiamo posto, riguardo alle somme dovute al Comune in esecuzione della Sentenza della Corte dei Conti n° 138/2012 e della Sentenza del Tribunale di Bari n° 2785/2018, la seguente domanda: “Lei dott.ssa Monica Calzetta, funzionario dello Stato propostosi al cospetto degli elettori per le Sue competenze tecniche, cosa farà affinché sia assicurato il dovuto al Comune di Cassano?”

Ci aspettavamo una messa al servizio della collettività (anche semplicemente da Consigliere) delle sue dichiarate competenze tecniche ma, purtroppo, riscontriamo che è la prima dei dodici che, addirittura tirando in ballo la Costituzione, si tira fuori da un impegno che sicuramente era imbarazzante.

Aspettiamo le mosse degli altri!».

venerdì 19 Ottobre 2018

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