Probabilmente sarà una seduta di fuoco quella del Consiglio comunale convocata per il prossimo 28 novembre. Una sorta di “redde rationem”, cioè una resa dei conti.
Questo per effetto della richiesta delle minoranze – accolta – di mettere all’ordine del giorno l’incompatibilità di Maria Pia Di Medio con la carica di sindaco.
Istanza presentata ai sensi dell’articolo 63 comma 6 del Testo Unico degli Enti Locali, che, tra l’altro, stabilisce che non può ricoprire la carica di sindaco «colui che, avendo un debito liquido ed esigibile, rispettivamente, verso il comune o la provincia ovvero verso istituto od azienda da essi dipendenti è stato legalmente messo in mora».
Il riferimento, ovviamente, è alla vicenda della Tributaria Intercomunale e alla doppia veste della Di Medio di creditrice e debitrice, relativamente al risarcimento danni non ancora completamente liquidato al Comune dagli amministratori condannati dalla Corte dei Conti (tra i quali figura anche il coniuge della prima cittadina, recentemente scomparso).
La Di Medio – che ha innalzato un vero e proprio “muro di gomma” in questi mesi, e non solo relativamente alla vicenda della Tributaria – pare non si scomponi dinanzi alle minoranze che non smettono di evidenziare la gravità della situazione, in termini di legalità e di rispetto delle norme. Vedremo.
Gli altri punti all’ordine del giorno riguardano variazioni al bilancio di previsione e il riconoscimento di una serie di debiti fuori bilancio.