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Di Medio sull’inizio dell’anno scolastico: «Potrebbe esserci qualche piccolo slittamento»

La Redazione
Maria Pia Di Medio
E le lezioni potrebbero svolgersi con i lavori sulla parte esterna dell'edificio scolastico ancora in corso
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«Finitela di fare gli indiani, non vogliamo i turni pomeridiani…vogliamo risposte!».

Questo c’era scritto sullo striscione esposto da genitori e insegnanti durante la seduta del Consiglio comunale di mercoledì (è la prima volta che accade una protesta simile a piazza Rossani, a memoria di cronista: un record, probabilmente, di cui non andare molto fieri).

E che ha fatto uscire dai gangheri la presidente del Consiglio comunale, Antonella Gatti, che ha minacciato di chiamare la forza pubblica se non fosse stato subito rimosso.

Non una provocazione quella dei genitori e degli insegnanti, ma l’ennesimo tentativo di avere certezze su un avvio di anno scolastico senza problemi.

Se l’obbiettivo era quello di essere rasserenati, i cittadini lasciano la sala consiliare con dubbi ancora più angoscianti.

Le risposte della Di Medio (all’ennesima interrogazione della minoranza in merito ai lavori di riqualificazione della Scuola Media, la prima nel giugno dell’anno scorso) hanno aumentato la preoccupazione di un anno scolastico all’insegna del disagio e delle difficoltà.

Dalla granitica certezza che la scuola inizierà il 18 settembre senza alcun problema per alunni, docenti e famiglie e che non ci saranno doppi turni («Non li accetteremo» ha detto la Di Medio in Consiglio), la sindaca è passata ad ipotizzare la possibilità che ci possa essere qualche “piccolo slittamento” nell’avvio delle lezioni: di quanto, ovviamente, non è dato sapere.

La prima cittadina, nella sua replica all’opposizione, ha accennato anche la possibilità che si concludano per tempo le opere all’interno dell’edificio scolastico (le aule) e che le lezioni possano svolgersi con i lavori sulla parte esterna dell’edificio ancora in corso: «Tempo permettendo» ha ulteriormente specificato la Di Medio.

Insomma, c’è la possibilità che si possano svolgere le lezioni in una scuola ingabbiata dalle impalcature e tra muratori e tecnici al lavoro (Asl permettendo).

Perché piani “B” non ce ne sono. Lo ha ribadito la sindaca: «Non ci sono, perché non li vogliamo».

Durissima l’opposizione, quanto certa che il ritardo nell’avvio dei lavori sia colpa della sciatteria amministrativa della compagine della Di Medio, rea di non aver appostato in bilancio a tempo debito le somme già disponibili e di essere stata costretta ad attendere l’approvazione del nuovo bilancio dell’ente locale per avere la copertura necessaria a pubblicare il bando per l’aggiudicazione dei lavori.

«Una gestione fallimentare» hanno detto i consiglieri di opposizione.

C’è poi la questione degli arredi.

La scuola ha di fatto eliminato quelli vecchi, ormai inservibili. Ad oggi non sembra che il Comune si sia attivato per la fornitura di quella nuovi, perlomeno nella seduta del Consiglio comunale non si è accennato al loro acquisto.

Intanto si attendono le relazioni delle quattro aziende le cui offerte sono state considerate “anomale” (un fatto, tra l’altro, normalissimo nella gare pubbliche, e dunque altamente prevedibile): difficilmente avremo l’aggiudicazione dei lavori prima di Ferragosto.

giovedì 1 Agosto 2019

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