Politica

«Chi dissente va kaputt! D’ambrosio defenestrata perché non allineata ai diktat dei soliti noti»

La Redazione
I consiglieri di opposizione
La solidarietà delle minoranze alla consigliera D'Ambrosio
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n«È vietato dissentire su al palazzo di città e chi lo fa escenfuori dal cerchio magico».

nA dirlo sono i consiglieri di minoranza che così commentano il fattonpolitico del giorno: il ritro della delega assessorile alla consigliera Maria Pia D’ambrosio, deciso dalla sindaca Di Medio.

«Esprimiamo solidarietà umana all’ex assessore Maria Pia D’Ambrosio – scrvono in una nota i consiglieri di opposizione – per la vicenda che in queste ore la vede direttamente interessata. Lanrevoca di una nomina fiduciaria, infatti, non è mai un attonauspicabile e, soprattutto per chi lo riceve, un gesto simpatico.

Unandelega assessorile vuol dire fiducia. Revocare una delega, quindi,nsignifica che è venuta meno la fiducia.

Farebbenbene, però, a questo punto, l’assessore D’ambrosio, a spiegare ainsuoi tanti elettori e alla città le ragioni che hanno spinto ilnsindaco ad un atto così forte qual è quello della revoca dellandelega assessorile.

LanD’ambrosio ha mostrato in questi anni un garbo istituzionale che ènstato raro cogliere in altri membri della giunta e della maggioranza.nLa D’ambrosio ha mostrato sensibilità per temi molto delicatinquali quelli del sociale, del randagismo, delle problematichenconnesse anche alla gestione più quotidiana della pubblicanamministrazione, incontrando molto spesso ostacoli proprio da partendei suoi colleghi. Come si può, infatti, non ricordare lenpenalizzazioni che l’assessore D’ambrosio riceveva con riduzionindegli stanziamenti nei capitoli di sua competenza? Ogni bilancio erancaratterizzato da scarse risorse a disposizione dell’assessorenD’ambrosio che certamente ha avuto difficoltà nel gestire settorindelicati da lei ricoperti fino a ieri. E come si chiama questo modondi gestire se non prepotenza?

Ancoranuna volta emerge – continuano i consiglieri di opposizione – la linea dell’arroganza, della forza, dellanprepotenza e soprattutto del mancato dialogo su a palazzo di città.nOrmai è noto che chi dissente con un gruppo ristretto di assessori ensindaco, poi non dorme più sonni tranquilli.

Ilnsindaco dovrebbe essere elemento di cucitura, di armonia, di dialogo:ntutte qualità che ad oggi ancora non riusciamo a cogliere. E questonatto forte ne è la brutale conferma.

Farebbenbene anche il sindaco a spiegare alla città perché un suonassessore, o meglio un suo ex assessore, non può più godere dellansua fiducia.

Lancittà ha il diritto di sapere e il sindaco il dovere di informare. n

Unancosa è certa: ancora una volta – concludono gli esponenti delle minoranze – chi prova a dissentire dalla linea dinpochi, si ritrova fuori dal cerchio magico

mercoledì 16 Dicembre 2020

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