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Atletico Cassano: tra incertezze e speranze. «La salute al primo posto. Il futuro sarà da valutare»

Vito Surico*
Atletico Cassano
Le dichiarazioni del presidente Ruggiero, del vice Salonia e del direttore generale Vitulli, a proposito della situazione attuale e delle prospettive future per quanto riguarda il futsal in generale e l'Atletico
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È forse uno degli aspetti meno importanti della vita quotidiana, ma è sicuramente uno di quei fondamentali “collettori” che, in tempi normali, ha contribuito a far rivivere lo spirito di comunità e appartenenza a Cassano delle Murge: è l’Atletico Cassano che, fino a prima dello stop imposto per porre un freno all’avanzare del coronavirus, era in un buon periodo di forma e stava tentando l’assalto alla zona play off nella classifica del Gruppo C del campionato nazionale di Serie A2.

In tempi di emergenza sanitaria, però, il futsal passa in secondo piano e, per rispetto alle disposizioni governative e, più in generale, per motivi dettati dal buon senso e dalla tutela della salute di tutti, è costretto a fermarsi. Pur tra mille tentennamenti da parte degli organi federali: prima la decisione di disputare le partite a porte chiuse, poi quella più sensata di fermarsi fino a data da destinarsi.

La notizia dello stop ai campionati è arrivata all’Atletico Cassano quando i “pellicani” erano già arrivati in Sicilia, lo scorso 5 marzo, per disputare, a Palermo, la partita della 22ª giornata di campionato. Al netto della “tempestività” della decisione, la stessa è sembrata però essere la scelta più giusta.

L’Atletico Cassano ha fatto dunque ritorno in Puglia e ha deciso di sospendere ogni attività per tutelare gli atleti ed ha annunciato la partenza di Caio, Manzalli, Tiago e Sviercoski per il Brasile, per far sì che anche loro possano vivere questa situazione più vicini alle famiglie e con più tranquillità.

Inevitabilmente, adesso, si comincia a pensare a quello che potrebbe essere il prosieguo della stagione quando l’emergenza sarà finalmente finita e si potrà tornare alla normalità: tante le incognite da valutare. Intanto molte società hanno “liberato” i giocatori stranieri che sono tornati in Patria dalle proprie famiglie, ci sarà poi da recuperare la condizione fisica dopo più di un mese di inattività e, non meno importante, sarà da valutare la situazione economica di molte società che, lo ricordiamo, essendo associazioni sportive dilettantistiche, vivono di entrate dovute a sponsor che in questo momento non sono in grado di garantire liquidità e saranno poi impegnati a rialzarsi dopo il lungo periodo di fermo.

Di questi aspetti e di quale potrà essere il futuro dell’Atletico Cassano parliamo con il presidente Michele Ruggiero, il vice Giuseppe Salonia e il direttore generale Mimmo Vitulli.

La decisione di fermare i campionati, seppur tardiva, è sembrata la più giusta per salvaguardare la salute di tutti. Come valuti questa decisione?

RUGGIERO. Penso che la sospensione dei campionati, seppur tardiva, è stata la cosa più giusta al fine di salvaguardare la salute di coloro che entrano in campo, staff, dirigenti, tifosi e appassionati che si avvicinano sempre più a questo sport.

SALONIA. Ritengo che questa decisione sia stata una scelta obbligata, in quanto come si vede in questi ultimi giorni non solo lo sport ma la vita civile presenta restrizioni inimmaginabili solo qualche mese fa (è proprio di oggi [ieri, n.d.r.] la notizia delle chiusure delle frontiere in Europa).

VITULLI. Credo sia stata la più opportuna a vedere la situazione ora. Certo noi recriminiamo ancora la folle spesa sostenuta per scendere a vuoto in Sicilia. Ma questa è un altra storia…

L’Atletico Cassano, come molte altre società, ha “liberato” gli stranieri consentendogli di tornare a casa e vivere con più tranquillità questo periodo di emergenza. È la decisione più giusta?

RUGGIERO. La decisione presa dalla società di mandare al proprio Paese i giocatori stranieri, è più che giusta ed è stata condivisa dagli stessi per andare a trascorrere questo periodo con maggiore tranquillità con i propri cari, anche perché restando a Cassano e non potendo uscire né tanto meno fare esercizio, sicuramente li avrebbe annoiati.

SALONIA. Ritengo che sia stata la decisione più giusta da prendere. I ragazzi vivono a migliaia di chilometri di distanza senza i loro cari e con le difficoltà che tutti possiamo immaginare in relazione al periodo. Aiutarli a farli tornare all’affetto delle loro famiglie è una scelta di carattere etico.

VITULLI. Abbiamo temporeggiato molto, direi. Pensavamo si potesse sperare in una ripresa più veloce. Alla fine abbiamo ritenuto dare le priorità alle cose: la salute al primo posto. E quella dei ragazzi è una nostra responsabilità. Considerato che potrebbero verificarsi annullamenti di voli, chiusura frontiere e tante altre cose, è stato giusto così.

Tante le incognite che adesso riguardano il futuro: innanzitutto sul prosieguo di questa stagione. Pensi si possa portare a termine? E poi sulla prossima (a partire dalle incertezze economiche che riguarderanno gli sponsor): cosa pensi possa accadere? Da dove si deve ripartire?

RUGGIERO. Non credo che questo campionato possa essere portato a termine, in quanto la pandemia del coronavirus che ci attanaglia non si risolverà a breve perché non esistono ancora medicinali che possano debellare questo tipo di virus. Credo che l’Atletico Cassano non può chiudere la sua storia sportiva abbandonando questo sport, sarà un problema intercettare sponsor, ma la società è sempre stata apprezzata dagli sponsor per correttezza, trasparenza e per i risultati raggiunti, per cui mi auguro di ottenere ancora fiducia dagli stessi.

SALONIA. Per quanto attiene la stagione attuale, è chiaro ed evidente che non ripartirà più, oggi hanno addirittura rimandato gli Europei di calcio 2020. Chiaramente sta agli organi federali trovare, e capisco le difficoltà, le soluzioni per tutelare le società rispetto alla stagione corrente. In relazione alla prossima stagione, credo che questa crisi avrà un’onda lunga che si ripercuoterà sul sistema economico italiano e ciò non è foriero di buone notizie per il mondo dello sport dilettantistico che vive solo ed esclusivamente della generosità e la passione di alcune persone e dalla presenza di aziende che sponsorizzano le piccole società.

VITULLI. Io credo di no. Non avrebbe senso. Si riprenderebbe con 45 giorni di fermo e con quale entusiasmo? Il morale è sotto i tacchi… adesso dobbiamo aspettare che passi questo disastro: poi ognuno raccoglierà i cocci. La Divisione i suoi e noi i nostri. Staremo alle regole e alle decisioni della Federazione, poi vedremo le nostre.

È sicuramente presto per parlarne adesso. Ma, fatte le dovute valutazioni, quale pensi possa essere il futuro dell’Atletico Cassano?

RUGGIERO. Dovremmo fare sacrifici e, con un maggiore impegno da parte di tutti, mi auguro di poter proseguire il sogno della società di portare l’Atletico Cassano in Serie A. È un sogno che mi auguro si avveri anche se parlarne ora è prematuro.

SALONIA. Questa è la domanda più difficile che mi fai, e che oggi non può avere una risposta concreta. Il cuore risponderebbe che finito tutto si riparte daccapo, la ragione invece dice che la contingenza attuale, e credo nel prossimo futuro, è e sarà caratterizzata da difficoltà che oggi non sono quantificabili. Pertanto credo che dovremmo aspettare tutti e poi ci sarà il momento per vedere e capire quanto l’Atletico Cassano è amato dalla nostra comunità.

VITULLI. Difficile fare programmi. L’economia e la liquidità saranno duramente ferite. Oggi veramente stiamo vivendo alla giornata. “Del doman non c’è certezza” mi viene da parafrasare… l’altro giorno nel salutare i ragazzi (senza neanche un abbraccio) ho sentito una morsa al cuore. Situazione desolante e surreale. Dopo sacrifici su sacrifici vedi sgretolare tutto come un castello di sabbia spazzato via da una folata di vento. Non ci saremmo mai aspettati una cosa del genere.

*addetto stampa

mercoledì 18 Marzo 2020

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