La polemica

Di Medio: «Dalle minoranze un modo di fare politica anacronistico e becero»

La Redazione
Il candidato sindaco Maria Pia Di Medio
«Le opposizioni - dice la sindaca - vantano una "vittoria di Pirro", il protocollo con il Vittoria è frutto del nostro lavoro»
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A poche ore dalla fine della seduta del Consiglio comunale, la Di Medio diffonde una nota con la quale rivendica l’impegno dell’amministrazione comunale nella soluzione alla crisi del Cinema Vittoria. Non manca l’affondo verso le minoranze.

«La vittoria di Pirro – scrive la sindaca – che oggi i gruppi di minoranza hanno voluto celebrare alla fine del Consiglio Comunale dopo un comportamento molto discutibile incentrato su strumentalizzazioni che hanno rasentato l’assurdo, è il sintomo di quel modo di fare politica ormai anacronistico e becero di chi vuole che qualcosa sia fatto come vuole lui ma poi la responsabilità ricade tutta su chi “ha messo la firma”.

Sicuramente questa Amministrazione sta affrontando tutte le problematiche del Programma elettorale, così come quelle in sospeso ed apparentemente senza risoluzione come quella del Cinema.

Ci siamo posti sin dal’inizio il problema. Sembrava irrisolvibile. Abbiamo lavorato, cioè abbiamo cercato la soluzione. L’abbiamo trovata. Nelle pieghe di questo percorso ci sono state senz’altro le Commissioni, gli apporti delle minoranze, il recepimento dei desiderata di queste ultime.

L’aver raggiunto un atto di Giunta con il quale si pongono le motivazioni che ci permettono di superare l’impasse normativo, non è poco. Anzi è un risultato importante per tutti. Negarlo o, peggio, dire che è un procedimento non corretto perché fatto prima del Consiglio, togliendo così la soddisfazione alla minoranza di dire: lo abbiamo fatto noi, è veramente il peggior comportamento politico cui si possa assistere.

Abbiamo cercato invece di “preparare il terreno” su cui impiantare il provvedimento successivo, scaturito dal Consiglio, che è quello della Convenzione con il Gestore.

Non è possibile dare contributi a fondo perduto, solo per venire incontro alle esigenze di sopravvivnzza di una struttura privata, sebbene di interesse culturale. Non si può dire: nel 2010 è stato fatto. Nel 2010, come era d’uso fare, a fronte del contributo (quantificato forfettariamente) si sono acquistati biglietti da distribuire a varie tipologie di soggetti (anziani, liceali, famiglie in difficoltà…). Ma le norme si sono evolute (già dal 2012 ci sono stati molti problemi) ed è cambiato anche il modo di redigere un Bilancio, che è più puntuale, ingabbiato in schemi rigidi per migliorarne il controllo ed evitare sprechi.

Noi, come amministratori abbiamo l’obbligo morale e legale di rispettare le regole ed i soldi dei contribuenti.

Riteniamo, con la DGC e con l’approvazione degli emendamenti in CC, di aver fatto un buon lavoro e reso un servizio alla nostra comunità».

martedì 20 Febbraio 2018

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